Di: Milena Zirone | 13-10-2024

Canti della Gratitudine” è una raccolta di poesia di Franco Arminio.


TRAMA

Fin dalle prime righe, questo libro ci invita a un gesto semplice e prezioso: fare buon uso delle parole. Le parole che pronunciamo, scriviamo, leggiamo ogni giorno sono una moltitudine, ma troppo spesso attraversano le nostre vite senza lasciare traccia. Franco Arminio allora si inoltra nel silenzio […]. I suoi versi si offrono a tutti come occasione per aprire il cuore alla meraviglia e alla fratellanza, cantano l’importanza di prestare attenzione al minuscolo per sentirci parte dell’immenso[…]

A queste pagine Arminio consegna il frutto di anni di ascolto di se stesso e del mondo, la summa di ciò che ha imparato nel suo cammino attraverso città e paesi: la parola poetica dispiega la sua forza trasformativa, da esperienza intima si fa comunitaria e ci chiede di essere pronunciata come sfida all’indifferenza, come forma di resistenza, come il più salvifico dei contagi


Non sono solita leggere poesie, ma ogni volta che mi avvicino a una raccolta, cerco inevitabilmente di trovare frammenti di me stessa nelle parole dell’autore. Con “I canti della gratitudine” di Franco Arminio, ho trovato tanti pezzi sparsi del mio vissuto, come se i suoi versi riuscissero a dar voce a sentimenti che a volte fatico a esprimere. Questo libro è arrivato nella mia vita al momento giusto, con la giusta dose di delicatezza e forza.

Arminio ci guida in un viaggio che celebra la vita, ma non si ferma lì. I suoi versi abbracciano anche la morte, la nostalgia, quegli spazi vuoti che spesso trascuriamo o cerchiamo di evitare. Ci invita a vedere il valore in ciò che spesso consideriamo negativo o doloroso, trasformando tutto in un inno di gratitudine. È un libro che si legge in una giornata, ma che si può divorare anche in senso metaforico: ogni parola è un piccolo dono da assaporare lentamente.

La poesia di Arminio non è solo personale, è comunitaria, ci chiede di non ignorare il mondo attorno a noi. Con uno sguardo rivolto al silenzio dei paesi svuotati, alle notti solitarie, alle piccole e grandi difficoltà della vita, l’autore ci insegna che c’è sempre qualcosa per cui essere grati. Il suo sguardo sulla realtà è allo stesso tempo intimo e universale, e in questo risiede il suo potere trasformativo.

“I canti della gratitudine” è una lettura che consiglio a tutti coloro che cercano non solo di essere lettori, ma anche ascoltatori di sé stessi e del mondo

È un libro che offre spazio per la riflessione, per la meraviglia e, soprattutto, per una nuova forma di resistenza: quella della gratitudine, in tutte le sue forme.

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