Ci troviamo nei tumultuosi anni ’40 del Novecento, immersi nel caos della Seconda Guerra Mondiale. Graziella, all’età di soli sei anni, osserva il mondo circostante con occhi che catturano le reazioni della gente di fronte a tali avvenimenti storici.
Attraverso le sue percezioni, veniamo introdotti a un intreccio di storie, tra cui quella della sua amica Mariella, di Lucia, di Antonio e di molti altri. Ogni racconto porta con sé un bagaglio di emozioni e un’eredità indelebile lasciata dalla guerra: la dolorosa assenza di un genitore, un amore non unito, la sofferta separazione dalla propria casa con l’incertezza del suo destino.
La scrittura di Elvira, con il suo ritmo incalzante e avvincente, cattura l’attenzione del lettore e lo trasporta indietro nel tempo, facendogli rivivere i momenti più significanti per Siracusa, come la straordinaria lacrimazione di Maria, un avvenimento che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della città.
Ho notato un affascinante parallelo con la scrittura della grande Virginia Woolf: così come i suoi scritti, anche quello di Elvira sembra essere un flusso di coscienza ispirato dagli eventi bellici e dalle vicende dei suoi personaggi. Inoltre, teniamo a mente che è tratto da una storia reale e questo rende la lettura molto più suggestiva.
Se volete leggere un racconto di narrativa contemporanea e conoscere più approfonditamente gli anni della guerra e del dopoguerra in Sicilia, allora non potete non leggere “Alla resa dei conti” di Elvira Siringo.