Facciamo finta che sia solo un gioco

Di: Milena Zirone | 04-12-2023

“Facciamo finta che sia solo un gioco” è un romanzo rosa di Elena Armas ed è edito in Italia da Newton Compton che ringrazio per la copia!

TRAMA:

«Adalyn Reyes si è imposta una perfetta routine lavorativa, ma viene sconvolta da un video, diventato virale, che mostra Adalyn che aggredisce senza ritegno contro la mascotte del team. Per non licenziarla, il proprietario della squadra – che si dà il caso sia suo padre – la spedisce nella sperduta Carolina del Nord, dove le viene affidato il compito di risollevare le Green Warriors, la squadra di calcio locale, composta da bambine di nove anni che si allenano in tutù, hanno capre come animali domestici e sono terrorizzate dai modi bruschi di Adalyn.

A complicare le cose, c’è l’affascinante coach Cameron Caldani, ex portiere prodigio e suo vicino di casa… Sembrerebbe il candidato perfetto per aiutare Adalyn nella sua missione quasi impossibile, e perché no, magari distrarla dai suoi problemi… Anche se passare ogni giorno insieme, tra incontri imbarazzanti nel giardino e continue frecciatine dalla panchina, sembra più difficile che mai. Abbandonare il campo, però, non è un’opzione. Ce la metterà tutta per riscattare il suo futuro e quello delle piccole Warriors. Con o senza l’aiuto di Cam».

Dopo Facciamo finta che mi ami, volevo ritornare a leggere la scrittura della Armas e non appena la Newton ha fatto uscire la traduzione del romanzo io mi sono fiondata!

Questa volta non ci troviamo nel mondo ispanico, anzi nel pieno football americano. A causa di un incidente la nostra protagonista Adalyn si ritrovata a dirigere una squadra di calcio di bambine in un posto immerso nella natura, insomma tutto il contrario a quello in cui lei è abituata. Qui troverà Cameron, un ex calciatore di fama mondiale che per problemi personali si è voluto estraniare dal mondo per non essere più riconosciuto. Peccato che Adalyn lo conosce benissimo!

Tra i due non scorre molto buon sangue e si ritrovano a battibeccare moltissime volte, ma si sa che chi disprezza compra! Peccato che non siamo di fronte a uno sport romance, ma un vero e proprio slow burn, solo verso la fine il lettore può vedere un po’ la luce per i due personaggi…forse.

L’ostacolo più grande di questo libro, a mio avviso, è proprio l’inizio perché per ingranare ci vuole un bel po’. All’inizio sembra un romanzo sconclusionato, iniziando in media res non si capiscono bene gli eventi. Verso la metà, quando tutti i nodi vengono al pettine invece la narrazione scorre leggermente di più e, rispetto al primo libro che avevo trovato molto lungo nelle descrizioni avendo anche solo il POV della protagonista, qui c’è un doppio POV che dà al testo un ritmo incalzante.

Per quanto riguarda i due protagonisti, ho trovato la protagonista che sa il fatto suo, cosa vuole e non si fa mettere i piedi in testa. Mentre il protagonista è un golden boy che cerca di fare il bad boy, peccato che gli riesce male e non riesce a nascondere la sua premurosità che invece mostra molto volentieri raggiunta la metà del libro.

Sicuramente ho apprezzato molto di più questo romanzo rispetto al primo e sono molto curiosa di leggere gli altri libri della Armas per scoprire le sue altre sfumature.

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