Il colore delle cose non dette

Di: Milena Zirone | 22-08-2023

“Il colore delle cose non dette” è il primo romanzo di Simone Rausi, che ringrazio per la la copia, ed è edito per Rizzoli.

TRAMA: 

«Da piccola Nina sognava di inventare un nuovo colore. Ora ha vent’anni e, dalla morte di suo fratello Samuele, la sua vita non ne ha più neanche uno. Lavora come grafica da casa, senza mai parlare con nessuno, fino alla sera in cui riceve un messaggio anonimo: una persona che dice di vivere nel suo palazzo e sembra sapere tutto di Samuele. Prima di rivelarsi, le propone un esperimento: 36 domande a cui rispondere a turno, senza riserve.

Nina scopre la vita segreta di suo fratello e un’inaspettata somiglianza con il misterioso sconosciuto che non ha nome, non ha sesso e ha l’insolita abitudine di leggere il dizionario prima di dormire. Passa in rassegna i vicini ed entra nelle loro vite dalla porta di casa, ma tutte le volte che sembra avvicinarsi alla soluzione la verità le sfugge di nuovo. […] Chi è che le scrive? Nina sa davvero così poco delle persone che le abitano accanto? E di suo fratello?»

Come reagiresti se uno sconosciuto ti inviasse un messaggio dicendoti che tuo fratello, morto da 8 mesi, non è la stessa persona che conoscevi? Nina è una ragazza poco più che ventenne, fa la grafica e cerca di superare la morte di suo fratello nella solitudine e nel buio. Questo sconosciuto (chiamato Asso) le rivoluzionerà la vita, come se suo fratello le stesse dando un’addio con la morte, ma un saluto alla vita.

La nota innovativa sono proprio le 36 domande di Arthur Aaron, studioso, che Asso propone a Nina. Alla fine di queste domande, Asso si rivelerà, prima d’allora esso esiste solo in parole. È questa sfera molto filosofica e riflessiva che fa amare il romanzo.

Personalmente, io mi sono rivista molto in Nina e nelle parole di Asso. Questo romanzo mi ha fatto capire che ognuno di noi cela una parte diversa per ogni persona che incontra e che nessuna di esse le vedrà tutte insieme. Un po’ come le maschere di Pirandello. Inoltre, non c’è solo la storia di Nina, ma anche quella di ogni persona del palazzo. Guarda caso Asso è un inquilino dello stesso e Nina, da brava detective, cercherà di scoprire chi è bussando e conoscendo di più la vita delle persone che abitano con lei nello stesso palazzo.

La fine è molto commovente e scenografica, Simone riesce a capire il dolore e a descriverlo in maniera del tutto non scontata. I colori, come si evince dal titolo, dominano nel romanzo accompagnando Nina durante lo svolgimento della storia. Ogni colore ha un suo significato preciso, anche il bianco che in realtà è un finto colore perché accoglie in sé tutti gli altri.

La scrittura di Simone è molto scorrevole, ma soprattutto attrae. Ogni capitolo ti spinge a leggere il successivo con la speranza di scoprire di più. Alla fine ti ritroverai appagato dalla lettura e consapevole di qualcosa in più sulla vita e la volontà di viverla.

Un gioco carino è quello di rispondere alle 36 domande che compaiono lungo il romanzo, cosi facendo si entra più in armonia con i personaggi conoscendoli un po’ di più.

Se volete leggere un romanzo coinvolgente, riflessivo e stimolante, allora dovete leggere “Il colore delle cose non dette” di Simone Rausi.

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