Liberi come la neve
Di: Milena Zirone | 26-05-2023
“Liberi come la neve” è il primo romanzo di Rita Nardi, una giovane autrice italiana nata dai social. Rita ha pubblicato con la casa editrice Garzanti che ringrazio per la copia!
TRAMA:
«Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da chiamare casa. Una parola che mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni, poi sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. […] Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha – la foglia rossa – è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst. Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia».
Ho conosciuto Rita proprio attraverso i social e fin da subito il suo primo romanzo mi ha catturato per l’originalità dell’ambientazione. Infatti, ci troviamo in Canada, a Moongrove, un paesino sperduto tra i boschi e ricoperta di soffice neve. Attraverso le parole dell’autrice mi sono ritrovata insieme ai personaggi in quello splendido posto e ho potuto scoprire di più sulla tribù Navajo da cui il libro prende molte caratteristiche; a iniziare dalla famosa leggenda della wapasha.
Non sono riuscita, però, ad apprezzare a pieno il personaggio di Nive. Se all’inizio ho empatizzato subito con lei, alla fine mi sono ritrovata annoiata dai sui pensieri ossessivi e ripetitivi. Alcune volte l’ho ritenuta anche incoerente con i suoi sentimenti, ma non so se è stato fatto intenzionalmente. L’esempio lampante è quello dello “Zio Henry“, infatti fin da subito utilizza l’appellativo “zio” per una persona che conosce da pochissimo e la quale dice di non volersi affezionare subito. Forse perché già sentiva di essere a “casa”.
Chi, invece, ho apprezzato tantissimo è stato il personaggio di Hurst. Con lui ho avuto l’effetto contrario di Nive: infatti se da prima non riuscivo ad apprezzarlo, alla fine ho imparato ad amarlo anche io. Mi è piaciuto il modo in cui il suo carattere ha avuto una crescita e che sia riuscito a mettere i sentimenti scontrosi da parte per riuscire finalmente ad amare. Ovviamente…che ve lo dico a fare, ho amato la sua confessione! È stata una delle migliori che io abbia mai letto.
Infatti, ho trovato loro storia d’amore giusta. Senza doppi fini, senza ripensamenti, senza scene imbarazzanti o appesantimenti. Il binomio Nive/Hurst è un equilibrio perfetto e mi ha fatto pensare allo Yin e lo Yang, così diversi ma che s’incastrano perfettamente.
Per quanto riguarda il plot twist finale (senza fare spoiler!) era abbastanza scontato, ma sono riuscita comunque a calarmi nei panni di Nive e sentire tutta la sua rabbia e frustrazione. Forse avrei preferito leggere di più di una Nive rabbiosa e scontrosa, facendo durare di più questa parte e vedere anche le reazioni di Hurst ed Henry a una Nive diversa.
Non avevo alte aspettative per il libro e questo mi ha aiutato tanto ad apprezzarlo. Infatti, la lettura è stata come una coccola che mi ha accompagnato in una settimana veramente difficile. Ho amato tanto, inoltre, la purezza della scrittura di Rita e ho percepito molto di lei sia in Nive che in Hurst. In più i capitoli brevi e la scrittura abbastanza scorrevole rendono la lettura molto più piacevole senza appesantirla molto.
Se vuoi immergerti nel freddo del Canada per poi riscaldarti con il calore dell’amore tra Nive e Hurst, allora devi leggere “Liberi come la neve” di Rita Nardi.
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