Love on the brain

Di: Milena Zirone | 19-05-2023

“Love on the brain” è un romanzo di Ali Hazelwood, autrice italiana che ha spopolato all’esterno. In Italia i suoi romanzi sono stati tradotti dalla Sperling & Kupfer.

TRAMA:

«Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l’arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su quell’uomo criptico e sempre un po’ scontroso, per il quale inspiegabilmente comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore?»

Dopo aver letto e amato “The love hypothesis” (il suo primo romanzo tradotto in italiano e che ha riscontrato tanto successo) non potevo lasciarmi scappare questa nuova uscita!

L’autrice non si è smentita nemmeno questa volta. Infatti, il libro l’ho divorato in un giorno e, ovviamente, è scontato dire che ne ho apprezzato ogni pagina. La narrazione è in prima persona (differente da The love hypothesis che è in terza persona), anche se molto spesso la protagonista, Bee, si sofferma a parlare a un fantomatico pubblico. Generalmente non apprezzo questa narrazione, ma Ali è riuscita a farmela piacere in tutte le sue sfumature. Lo stile, invece, è incalzante e in poco tempo si riesce a leggere velocemente.

A livello di trama, ho apprezzato questo molto di più di The Love Hypothesis. Il trope presente sempre quello del “he fell first“, ovvero quando il ragazzo, in questo caso Levi Ward, s’innamora per primo. Levi, infatti, ha una vera ossessione per Bee dai tempi del dottorato e quando finalmente riesce a parlarci senza sembrare stupido, capisce che lei ha sempre pensato l’odiasse. I due si ritrovano a lavorare, dopo tempo, a un progetto molto importante per la NASA e proprio qui Bee scopre che l’odio che pensava provasse Levi, in realtà era tutt’altro.

Le scene spicy sono molte di più rispetto The Love Hypothesis cosa che ho apprezzato…ovviamente.

La nota dolente che mi ha fatto storcere un po’ il naso è stato il plot twist finale un po’ forzato. Questo, infatti, si può immaginare facilmente togliendo un po’ la sorpresa finale. Nonostante ciò, l’ansia e la frustrazione per ciò che accade rimane e si fa anche un sospiro di sollievo durante l’epilogo.

Se vuoi tuffarti in una storia leggere, che parli dello STEM (è un termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche) e dell’importanza della donna in questo campo allora devi leggere proprio leggere la storia di Bee e Levi.

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