Una Corte di Rose e Spine- saga completa
Di: Milena Zirone | 12-08-2023
“Una Corte di Rose e Spine” è il primo libro della saga più conosciuta e amata di Sarah J. Maas, meglio conosciuta come ACOTAR. La saga si divide in quattro libri:
- Una Corte di Rose e Spine;
- La Corte di Nebbia e Furia;
- La Corte di Ali e Rovina;
- Una Corte di Gelo e Stelle.
In questa recensione andremo ad analizzare ogni volume presente nel drago edito in Italia da Oscar Vault.
TRAMA 1:
«Feyre è una cacciatrice e la sopravvivenza della sua famiglia dipende dalla sua abilità nel catturare gli animali dell’inospitale foresta in cui vive. Quando un lupo abbranca una cerva dinanzi a lei, Feyre si vede costretta a ucciderlo pur di ottenere la sua preda, ma ancora non sa di aver sottratto qualcosa di molto prezioso e presto dovrà pagare le conseguenze del suo gesto. Rapita da un misterioso Fae Superiore dai penetranti occhi verdi e condotta nel suo regno, Feyre scoprirà cosa si cela dietro il muro magico che separa il suo mondo dalla violenta terra secolare dei Fae: Prythian.
Tenuta sotto stretta sorveglianza presso la Corte della Primavera, ben presto la sua ostilità nei confronti del suo rapitore e Signore Supremo della corte si trasformerà in passione, ma quel luogo magico nasconde pericoli e intrighi che lei neppure immagina… Nemici antichi, potenti e crudeli tramano nell’ombra, pronti a conquistare e devastare quel luogo che, con l’arrivo di Feyre, sarà destinato a cambiare per sempre».
ACOTAR, come si desume dalla trama, è un fantasy con un’inclinazione romance e young adult. Ci troviamo in un mondo immaginario, Prythian, composto da Fae Superiori e Inferiori, ovvero creature magiche separate da un grosso muro dagli umani a causa di una precedente guerra. I Fae sono divisi in sette corti con sette Signori Supremi: Corte della Primavera, della Notte, del Giorno, dell’Alba, dell’Estate, dell’Inverno e dell’Autunno.
La nostra protagonista, Feyre Archeron, si ritrova prigioniera presso la Corte della Primavera comandata dal Signore Supremo Tamlin. Quest’ultimo ha fatto sua prigioniera Feyre, poiché ha ucciso un Fae tramutato in un lupo. Dietro questa prigionia, però, si cela un segreto più grande, infatti tutta la corte di Tamlin indossa una maschera da più di 49 anni e sembra che solo Feyre possa spezzare questa maledizione.
Proprio per questo motivo, il primo libro ricorda molto la storia della Bella e la Bestia e può essere considerato un suo retelling.
La scrittura della Maas rende la lettura molto scorrevole e coinvolgente, anche nelle descrizioni.
Personalmente, però, questo primo volume non mi ha fatto entusiasmare. La storia sembra molto banale all’inizio e non lascia nulla di emozionante. Ma, arrivata a più di metà libro, la situazione incomincia a cambiare poiché la trama si fa più fitta e ingarbugliata lasciando più interrogativi e momenti di suspance. Feyre, infatti, dovrà superare delle prove per liberare Prythian da un flagello. Ovviamente viene scelta un’umana di diciannove anni senza poteri e nulla per salvare un mondo magico.
Tralasciando questo cliché, ACOTAR introduce solamente la storia che invece incomincia con il secondo libro: La Corte di Nebbia e Furia.
Cercherò di fare meno spoiler possibili, ma se ancora non hai letto il continuo allora passa più tardi!
Se il primo volume non mi ha fatto impazzire, questo secondo ha colmato quel vuoto!
Dopo gli avvenimenti Sotto la Montagna, Feyre non si trova più bene alla Corte della Primavera a causa di un Tamlin troppo protettivo e da un lato anche abbastanza tossico. Così, in un momento di assoluta debolezza, Feyre viene rapita o meglio salvata da Rhysand, Signore Supremo della Corte della Notte. Rhysand, al contrario di Tamlin, cercherà di allenare i nuovi poteri di Feyre. La tratta come una guerriera e non come una donna indifesa e che deve essere protetta. Infatti, una nuova guerra contro un nuovo nemico, Hybern, sembra alle porte e per questo Feyre deve superare sé stessa con l’addestramento. Questa vicinanza con Rhys, però, farà scoprire non solo i suoi nuovi poteri ma anche qualcosa di più grande.
Ovviamente Tamlin non sta con le mani in mano e cercherà in qualche modo di riavere la sua Feyre, anche se forse è troppo tardi.
Di questo secondo libro ho amato tutto: i personaggi nuovi come Azriel e Cassian, le ambientazioni (portatemi a Velaris!), la trama, la descrizione delle sette corti e il capitolo 55 (chi ha letto il libro sa!).
La fine lascia l’amaro in bocca e per questo si deve subito proseguire con La Corte di Ali e Rovina.
Essendo il libro finale della trilogia mi aspettavo qualcosina di più, invece ho trovato un po’ tutto scontato e ripetitivo. Infatti la grande vincita contro Hybern l’ho trovata molto forzata da un certo punto di vista.
Questo non vuol dire che non ho apprezzato il libro, anzi.
L’inizio continua con la stessa linea del secondo libro, si ritrova una Feyre diversa, più consapevole e molto più cazzuta. Lei cercherà di difendere contro tutti la sua nuova famiglia: la Corte della Notte e Velaris e ci metterà tutta se stessa. La coppia Feysand si fa amare sempre di più e ormai sono affezionata a loro due come a tutti gli altri personaggi.
È stato bello avere il riscatto del padre che finalmente si è reso utile in qualcosa, mentre ancora devo capire meglio sia Nesta che Elain poiché ancora non mi convincono al 100%. Per questo devo aspettare di leggere lo spin-off di Nesta “Una corte di fiamme e argento”.
La fine invece è stata stra meritata per i nostri Feyre e Rhysand, finalmente insieme e felici.
Per quanto riguarda la novella “Una corte di Gelo e Stelle”, diciamo che non aggiunge nulla di così importante ai tre volumi. È solo una piccola storia che racconta della preparazione al Solstizio d’Inverno, ovvero il nostro Natale, facendoci partecipare ai loro preparativi. Diciamo che è un modo per avvicinare di più i personaggi ai lettori.
Se volete una fantasy-romance che vi faccia sognare, allora dovete tuffarvi in ACOTAR.
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